Il titolo del primo capitolo :
Strani sogni di Giada Alamia
Come l’aria e l’argento
Capitolo 1
Strani sogni
Per l’ennesima notte non riuscì
a dormire visto il ricorrente sogno che mi perseguitava da settimane,un luogo oscuro ,
in lontananza un’ uomo dall’aspetto
macabro mi si avvicinava, eravamo a
pochi centimetri l’uno dall’altra ,mi
guardò intensamente << Il re tornerà al posto che gli spetta ,
riprenderò ciò che è mio>>Con gli occhi che mi bruciavano, incontrai i
suoi che erano due pietre color ebano , con attenzione l'osservai: Capelli neri che gli sfioravano le spalle
possenti , lineamenti duri, spigolosi , labbra carnose , un accenno di barba
che gli incorniciava il mento e le guance , una bellezza ruvida , dura . Non mi
accorsi che mi fissava a sua volta , le labbra piegate all'insù in un perfido sorriso . Poche
parole , pochi attimi . D'improvviso, il buio .
<Ara svegliati non vorrai tardare il
primo giorno di scuola vero >?
Sentivo la voce di mia madre ma i miei occhi ancora chiusi e la mia mente
ancora annebbiata, volevano tornare in quello strano sogno che ormai mi faceva
visita spesso . Fino a quando
Ariel, la mia gattina, non mi si
mise accanto e iniziò a farmi le fusa, era
grigia con dei deliziosi occhi azzurri ,la trovai davanti la porta di
casa un anno prima e all’istante ci
innamorammo l’una dell’altra , sembrava che il destino avesse voluto farci
incontrare e da quel giorno non ci
separammo più.
Scesi in cucina a fare colazione e
chiacchierai per qualche minuto con mia madre che mi faceva le solite
raccomandazioni visto l’inizio del nuovo
anno scolastico, mangiai un pancake e uscii di casa dirigendomi verso il mio
liceo , frequentavo l'ultimo anno , dopo il diploma sarei scappata da quella
città , quattro case , una biblioteca, qualche locale per gli snob che amavano
quel divertimento . Io amavo i libri, profondamente , ero un po' strana e forse
un po' bizzarra, perlomeno cosi mi giudicavano .Il mio tempo libero lo passavo
sulle rive del lago in compagnia di qualche storia fantastica , in mezzo
ad amori tormentati e casi irrisolti ,
stavo bene più con me stessa che con gli altri , avevo Adria e qualche amica ,
ma stare da sola non mi dispiaceva affatto .
La prima ora di lezione passò
velocemente . All'ora seguente avevo le palpebre pesanti , sentivo in
lontananza la voce di Adria << Ara svegliati >> ma io ero già scivolata nel sonno . Un luogo
familiare , ancora quell'uomo , ma che diamine ? Era pericolosamente vicino << Ara ,
conosci il significato del tuo nome ? Temo di no , tutto è stato programmato
perfettamente fino a questo momento >> Avevo la gola secca , pensai di
essermi ingoiata la lingua per un attimo , poi le parole uscirono da sole
<< Chi sei ? >> Una domanda stupida lo riconosco , ma davvero
volevo sapere chi fosse , mi fissò per qualche istante con uno sguardo sinistro
<< Gli elementi ti dicono qualcosa ragazzina ? I prescelti ? Un antico
mondo ? La tua espressione scioccata mi
dice di no , che peccato >> i suoi
occhi brillavano sempre di più , potevano essere confusi con le stelle del
firmamento , la mia fantasia era andata oltre << Sei solo il frutto della
mia eccessiva immaginazione >> rise divertito da quell'affermazione
<< Immaginazione? Certo , puoi continuare
a crederlo se vuoi , cambierà la tua vita molto presto e ancor più presto io diventerò un tuo grosso
problema >> la sua roca risata
iniziò a sfumare , mi guardò un ultimo istante
e l'oscurità mi avvolse . Le ore passarono lente e confuse , volevo solo
tornare a casa , al parcheggio Adria mi fermò << amica , mangiamo un
boccone insieme ? >> Mi spiaceva dirle di no , ma questo era il momento
sbagliato << Oggi passo Adri , ti chiamo più tardi ok ? >> mi
guardò scettica per qualche secondo , mi salutò con la mano e se ne andò .
Entrai in casa , mi accorsi subito che non c'era nessuno e ne fui felice
, mi precipitai sotto la doccia , speravo che l'acqua potesse lavare via le
stranezze di quella mattina , ormai credevo che l'unica soluzione fosse la
psicanalisi , erano settimane che facevo gli stessi sogni , il mio mondo onirico
doveva esser parecchio strambo . Sul
letto accanto a me arrivò Ariel, la presi tra le braccia e le accarezzai il
musetto ,mi guardò con gli occhi dolci ,
dopo un attimo scorsi un luccichio nei
suoi occhi azzurri , il destro emanava una luce particolare , non avrei
saputo spiegarlo . Il resto della
giornata lo passai leggendo. A cena ero ancora sola cosi decisi di telefonare al mio ristorante cinese
preferito e ordinai .Sdraiata sul divano ripensai alla giornata , mi era
dispiaciuto aver lasciato Adria in quel modo e senza una spiegazione, era
venerdì sera e l’indomani non ci sarebbe stata scuola , la chiamai sperando non avesse preso impegno con le
altre . Quando la mia amica arrivò poco
dopo, spazzolò per bene gli avanzi
della mia cena , mangiava per un esercito e non ingrassava mai , io mangiavo
come lei ma ingrassavo eccome , mi
raccontò di quel nuovo tipo arrivato a scuola ,
per me nulla di interessante , gli unici da cui ero attratta e ogni
tanto profondamente innamorata erano i personaggi dei libri che leggevo , i
ragazzi non mi interessavano al momento .
Stanche del divano andammo in
camera mia ad ascoltare della vecchia musica , “wish you were here”, la voce
dei Pink Floyd rimbombava nella stanza ,
la prima strofa diceva << Allora, pensi di saper distinguere il paradiso
dall'inferno? >> quelle poche parole racchiudevano una verità
esistenziale .
Un commento o una critica negativa o positiva che sia , mi farà crescere e migliorare .
La sincerità alla base di tutto :-)
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